Convegno Nazionale per l’Inclusione Sociale del Reddito di Cittadinanza

L’ASP del Delta Ferrarese ha partecipato il 30 e 31 maggio a Roma al Convegno Nazionale La Formazione e la Ricerca nei Patti Per l’Inclusione Sociale del Reddito di Cittadinanza, convegno conclusivo del percorso di Alta Formazione (4 edizioni) per Case Manager, i professionisti che coordinano le équipe multidisciplinari impegnate nella progettazione e nella gestione dei Patti per l’inclusione sociale che ha visto negli anni la partecipazione di 5 nostri operatori.

Per il Convegno inoltre, il Dipartimento FISPPA (Filosofia, Sociologia, Pedagogia e Psicologia applicata) dell’Università di Padova che ha organizzato l’evento ha invitato il nostro ente a raccontare le buone prassi realizzate nell’ambito della valutazione multidimensionale per rendere il metodo e gli strumenti della valutazione e della progettazione patrimonio condiviso e utilizzato a livello esteso.

Grazie al confronto diretto con le altre realtà territoriali, è emerso che il nostro distretto è riuscito a costruire, nel corso degli anni, relazioni significative con i diversi attori presenti nel territorio. Questo è stato reso possibile dalla coesione delle differenti figure professionali presenti all’interno dell’Asp del Delta Ferrarese.

(nella foto gli operatori Asp presenti all’incontro con il Ministro MLPS Orlando )

 

Locandina Convegno 




Voglio Posso Lavorare. Incontro sull’inclusione lavorativa e premiazione aziende amiche

Si è svolto giovedì 19 maggio  a Caprile di Codigoro presso la Locanda degli Este, sede del Progetto Vivere e Coltivare autonomie promosso da Asp del Delta Ferrarese , l’iniziativa Io Voglio Posso Lavorare. Incontro di Riflessione sull’inclusione lavorativa e premiazione aziende amiche . L’iniziativa ha visto una grande e sentita partecipazione di cittadini, istituzioni ,associazioni , aziende e altri enti pubblici e privati.

Telestense https://www.youtube.com/watch?v=b38szshZVBU&t=772s

Il Resto del Carlino




"Inaugurazione laboratorio per giovani adulti disabili" L’incontro di presentazione della nuova esperienza laboratoriale per giovani adulti disabili si è svolto Lunedì 3 Maggio alle ore 15.00 presso la Locanda di Caprile in via Canale Ippolito 16/A.

Un laboratorio di cucina e di attività di ristorazione, unito alla coltivazione di un orto, per l’avvio di un progetto-pilota che mette al centro la piena inclusione sociale e professionale di giovani adulti disabili.

Da Caprile ha preso il via ad un progetto sperimentale, denominato “Vivere e coltivare Autonomie”, elaborato dall’Asp del Delta Ferrarese, la gestione del quale è affidata alla Cooperativa Cidas. Si tratta di un laboratorio rivolto ad un gruppo di 10 giovani adulti con disabilità, il cui scopo è quello di assicurare il mantenimento ed il potenziamento dell’autonomia della loro vita quotidiana, agevolando loro l’ingresso al mondo del lavoro, in un ambiente protetto. I giovani, tutti residenti nei Comuni del distretto sanitario sud-est ambito del Delta Ferrarese, sperimentano la gestione di una cucina e di attività di ristorazione, nonchè per la coltivazione di un orto.

“L’idea è partita a seguito di un confronto con i Servizi Sociali incentrato sulla situazione dei giovani disabili del territorio – spiega Angela Petrucciani, direttrice dell’Asp del Delta Ferrarese -, che ha visto anche il coinvolgimento dell’associazione Più Felici, la quale si occupa da tempo delle problematiche legate alla disabilità. Il confronto ci ha permesso di cogliere le precise istanze scaturite dai bisogni speciali di giovani adulti disabili. Da qui – prosegue Petrucciani – è nata l’idea di creare un servizio aggiuntivo per integrare e migliorare l’offerta del territorio. “Il progetto, sin dall’inizio, è stato condiviso con entusiasmo da tutti i suoi partners e quella di oggi vuole essere solo una prima tappa di un percorso, avviato circa un mese fa con la formazione necessaria e con tutti gli adempimenti burocratici del caso. Il 6 aprile scorso, infatti, sono state effettuate le visite mediche, ma contestualmente è stato avviato l’addestramento per le tecniche di primo soccorso ed infine si è proceduto con lo screening anti Covid 19. I ragazzi acquisiscono le tecniche di gestione delle attività di un pubblico esercizio, dalla manipolazione degli alimenti, sino alle attività più complesse. Il laboratorio-pilota, tra i primi in Emilia Romagna del suo genere, istituito presso la Locanda di Caprile, in via Canale Ippolito 16/A, sarà aperto 3 pomeriggi alla settimana (lunedì-mercoledì e giovedì). Il progetto è finanziato dall’Asp del Delta ferrarese, ma è altresì beneficiario di un contributo del Club Rotary Comacchio-Codigoro e Terre Pomposiane e del CO.PE.GO (Consorzio Pescatori Goro) e di Cooperativa Servizi Marittimi di Goro.

L’esperimento-pilota si inserisce nella più ampia progettualità che l’Asp del Delta Ferrarese riserva a tutta la realtà distrettuale sud-est e punta ad intercettare anche le risorse proprie del fondo per il Caregiver familiare. “Come Sindaco e capodistretto del Distretto sanitario sud-est esprimo viva soddisfazione, per il traguardo che oggi mette a segno il territorio – riconosce il Sindaco di Codigoro, Sabina Alice Zanardi -; è con gioia ed emozione che sono qui con voi oggi a condividere la prima tappa di una nuova, stimolante ed affascinante sfida. Questa è una giornata storica per il territorio, che accoglie il primo laboratorio per giovani disabili adulti – prosegue il Sindaco-, ma è un momento importante anche per tutto il comprensorio del Delta, perchè fa da apripista ad una esperienza in grado di conciliare bisogni speciali e mondo del lavoro, pubblico e privato, terzo settore ed associazionismo, solidarietà ed inclusione sociale, rispetto dell’ambiente e promozione del consumo di prodotti biologici a chilometri zero. Un grazie di cuore a tutti gli attori del progetto, in cui l’Amministrazione Comunale crede fermamente.”

Soddisfazione viene espressa anche dal Presidente dell’Asp del Delta Ferrarese, Davide Nardini, il quale, rallegrandosi per la sinergica collaborazione tra istituzioni, terzo settore, volontariato ed imprenditori locali, “tanto da aver fatto diventare il progetto la cifra della loro responsabilità sociale”, confida che i buoni frutti possano essere il viatico “per sviluppare e potenziare questa esperienza e nuove progettualità analoghe.”

‘Vivere e coltivare autonomie’ è un’avventura che racchiude un patrimonio valoriale condiviso, improntato alla piena inclusione sociale, culturale ed economica, che può essere preso a modello per altre esperienze laboratoriali affini.