17 OTTOBRE

GIORNATA INTERNAZIONALE

PER L’ELIMINAZIONE DELLA POVERTÀ

Prendere in carico i nuclei aventi diritto, predisporre i patti per l’inclusione sociale, attivare i sostegni adeguati – educativa domiciliare, tirocini d’inclusione – volti alla riduzione della situazione di fragilità, sempre in collaborazione con centri per l’impiego e realtà del terzo settore. È questo l’iter di presa in carico dei percettori del reddito di cittadinanza gestito da Asp del Delta Ferrarese per il progressivo superamento delle situazioni di vulnerabilità e povertà.

 

Nel Distretto Sud-Est di Ferrara, Asp del Delta Ferrarese gestisce per conto dei Comuni, il Piano nazionale delle misure di contrasto alla Povertà. Dall’inizio della misura – marzo 2019 – sono stati 2.121 i casi in gestione ai servizi sociali delle due Asp del Territorio, di cui una media intorno al 70% in carico ad Asp del delta Ferrarese. L’altro 30% è gestito in base agli accordi di collaborazione con l’Asp Eppi Manica Salavatori. Al momento i casi con progetto attivo sono 883 e i casi in stato di definizione del patto sono circa 200. Considerato che il portale di gestione dei Patti per l’Inclusione Sociale (GEPI) considera il numero di pratiche, ovvero viene conteggiato solo il richiedente, sta a significare che, di fatto, le persone prese in carico sono almeno il doppio. La media del nucleo preso in carico, infatti, è di 2 persone.

 

Sul totale dei nuclei, il 22% è con minori e il 7% ha al suo interno una persona con una disabilità certificata. Sul territorio del Delta la percentuale di persone di origine migrante è bassa. La media dell’età dei richiedenti è di 50 anni, uomini e donne in eguale misura. Tendenzialmente si tratta di situazioni in condizioni di povertà non solo economica ma anche culturale, sociale, di reti familiari di sostegno.

 

“Rei, reddito di cittadinanza, assegno d’inclusione: sebbene la misura sia soggetta a cambiamenti, non cambia il nostro impegno a una presa in carico complessiva del nucleo familiare. Una presa in carico multidisciplinare e multiprofessionale che coinvolge assistenti sociali, educatori professionali, operatori socio sanitari. La richiesta della misura ha permesso l’emersione di un sommerso sino a quel momento sconosciuto ai servizi e, sebbene nel tempo alcuni dei richiedenti abbiano perso per svariati motivi il diritto alla misura, la nostra presa in carico è continuata.

Sono trascorsi 6 anni dal famoso Decreto Legislativo 147, che oltre ad introdurre per la prima volta in Italia una misura universalistica di contributo ai nuclei fragili e vulnerabili (al tempo REI), aveva istituito il Primo Piano Nazionale di Misure di Contrasto alla Povertà con specifiche risorse (Fondo Nazionale Povertà) volte al sostegno ai nuclei in condizione di povertà al fine di ridurre la condizione di fragilità e con l’auspicio di emersione dalla povertà.

I fondi hanno permesso l’istituzione di équipe dedicate e l’avvio dei sostegni previsti. In merito all’utilizzo di tali risorse si evidenzia come il Distretto in cui operiamo sia tra gli Ambiti più virtuosi sia a livello regionale che a livello nazionale, avendo una percentuale di impegno e utilizzo delle risorse che supera di gran lunga il 90% del trasferimento.